Samuel Stern 23: Il bene più grande
Dopo due anni di pubblicazioni, per la prima volta ho avuto a che fare con Samuel Stern adolescente. Non sono ubriaco e non ho sbagliato albo: questa è proprio l'adolescenza di Samuel Stern
Parto da una constatazione: scrivo questa recensione dopo più di una settimana che ho ricevuto il PDF da parte di Bugs Comics. Questo è un fatto.
Altra constatazione: per me è un lasso di tempo enormemente lungo. Non era mai successo che iniziassi una recensione otto giorni dopo aver ricevuto il materiale. A volte è successo che pubblicassi la recensione dopo un periodo simile, ma solo perché la scrittura dell'articolo mi aveva richiesto diversi giorni di lavoro.
Invece, questa volta, l'immobilità totale. Proprio non ho saputo quali tasti premere sulla tastiera del PC.
Dopo una settimana, l'illuminazione: questa mia incapacità di parlare del numero 23 di Samuel Stern è dovuta a una caratteristica unica di quest'albo. E sarà questa l'oggetto della recensione.
Di che parla Il bene più grande?
Ormai è quasi venuto a noia, perché è da eoni che tutti (dal portinaio di Bugs Comics al presidente di Legione) ripetono che si tratta di un ciclo di albi che introduce novità importanti sul personaggio.
Abbiamo capito.
E, in effetti, ho fatto quasi fatica a voltare le pagine di questo numero 23, perché a mano a mano che procedevo nella lettura Samuel Stern diventava qualcosa di diverso dal personaggio che conoscevo e che amavo.
Novità importanti.
Cambiamenti.
Fatti nuovi.
Ma non è questo che mi ha bloccato. Le novità, i cambiamenti e i fatti nuovi fanno parte della storia. È stato qualcosa di più profondo.
L'adolescenza di Samuel
In questo albo, Samuel Stern vive un vero e proprio periodo adolescenziale.
Esamina criticamente l'adulto di riferimento cui era affettivamente ed eticamente legato.
Si stacca dal ruolo che fino a quel momento ha ricoperto per cercare un agire più conforme al nuovo sistema di valori che si sta formando in lui.
Allaccia relazione più profonde con persone fino a quel momento estranee, nel tentativo di creare nuovi legami che definiscano la sua persona e nuovi ambienti in cui operare.
Davvero: è un adolescente.
E, come tutti gli adolescenti, è talmente centrato su sé stesso da apparire egoista e scostante.
E, come tutti gli adolescenti, non ci si può parlare.
E, come tutti gli adolescenti, fa rimanere senza parole, perché qualunque cosa si possa dire (anche e soprattutto quelle espresse con le migliori intenzioni) potrebbero fare danno; l'unica è tacere, lasciare andare e dire una preghierina perché tutto vada bene e trovi la sua strada.
Ecco, ora sai perché mi è stato così difficile parlare di Il bene più grande. Forse, se hai avuto un figlio adolescente, mi hai capito al volo. O forse no: è strano (persino a me stesso) parlare in questi termini di un albo a fumetti. Ma, come si dice in questi casi, se non sono strani non li vogliamo!
E quindi?
E quindi niente. Della storia non parlo. Dei disegni non parlo. Va tutto bene, ma l'importante ora non sono queste cose.
Sto con Samuel e lo accompagno, dicendo la preghierina e sperando che vada tutto bene e che trovi la sua strada.
Però, a te che leggi questa strampalata recensione, voglio fare un regalo.
Una tavola doppia che diventa uno sfondo per PC
Le pagine 42 e 43 formano la tavola doppia che riporto qui sotto.
Modificandola un po', ho ricavato da questa tavola doppia uno sfondo per PC, che ti offro in due versioni:
Per schermo Full HD, cioè 1920×1080. Le dimensioni non compaiono nella figura.
per schermo Ultra HD (o 4K), cioè 3840×2160. Le dimensioni non compaiono nella figura.
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