A sostegno dei profughi ucraini

Io e mia moglie ci siamo resi disponibili ad accogliere in casa una donna e suo figlio. Ti saremo grati se ci aiuterai a sostenerli

Mano di uomo che stringe una mano di donna. Su di esse, la mano di un bambino. Sullo sfondo, la banidera ucraina

Quando le donne e i bambini hanno iniziato a fuggire dall'Ucraina (gli uomini no, perché se hanno meno di 65 anni sono obbligati a restare in patria per difenderla, pena la corte marziale) e sono cominciati gli appelli all'aiuto, io e mia moglie Luisa ci siamo guardati in faccia e nel cuore.

Ed entrambi ci siamo chiesti come potremmo, essendo in grado, evitare di aiutare questa gente. Non potremmo. Non mantenendo il rispetto di noi stessi.

Così abbiamo risposto e abbiamo dato la disponibilità ad accogliere con noi una persona o anche due se si tratta di una donna con il figlio.

Ma prima di parlarti di Olha e di Denis permettimi di spiegarti meglio come si è svolta la faccenda.

I volontari e la Caritas

Qui a Gorgonzola il volontariato cattolico è ancora molto forte. È stata la Caritas a farsi carico del servizio di accoglienza e di sostegno dei profughi, in collaborazione con il Comune.

Giusto per evitare equivoci: per il momento, tutta l'accoglienza è esclusivamente volontaria e senza alcun tipo di convenzione con le strutture pubbliche, né rimborso.

Ciò vuol dire che tutto il carico pesa su chi accoglie. E non è un carico da poco, perché non si tratta solo di dare un letto per dormire, ma anche di fornire cibo, vestiti, attrezzi igienici, accompagnamento per sbrigare le necessità burocratiche e sanitarie (occorre far fare le vaccinazioni, le iscrizioni a scuola, le visite mediche eccetera, per gente che non parla l'italiano e con cui comunicare è perciò difficile).

Per molte cose, la Caritas e Mani Tese sono di aiuto: offrono ciò che possono. Si tratta di cibo, vestiti, oggetti vari (tremo al pensiero di dove trovare un seggiolino per auto, visto che è obbligatorio per trasportare il bambino). Ma non è mai abbastanza.

L'Amministrazione Pubblica non accoglie direttamente e non offre convenzioni per supporti in denaro. E va bene... Per fortuna, in questa emergenza, il Comune di Gorgonzola ha accettato di rivedere le pratiche burocratiche per l'accoglienza e il sostegno, in modo da non mettere troppo i bastoni tra le ruote. Non si può eliminare del tutto la burocrazia (e questo è un bene, soprattutto per ciò che riguarda l'ambito sanitario), ma davvero cerchiamo di ridurla al minimo; altrimenti, non si riesce a fare nulla.

Per quanto riguarda il volontariato coordinato dalla Caritas di Gorgonzola, si articola in settori diversi:

  • Accoglienza in casa di uno o più profughi
  • Servizio (con mansioni diverse) per i pranzi di sabato e di domenica in oratorio per i rifugiati di Gorgonzola e per le famiglie che li ospitano, in modo che possano trovarsi tra di loro
  • Scuola di italiano per i profughi
  • Aiuto al centro d'ascolto per l'accoglienza profughi
  • Organizzazione di uscite o gite
  • Copertura di emergenze
  • Accompagnamento per eventuali servizi

Tutte le notizie sono riportate sul sito www.chiesadigorgonzola.it.

Olha e Denis

Olha e Denis provengono da un paese che è, detta in parole povere, un centro militare. Come tale, è stato bersaglio dell'esercito russo.

Denis, che non ha ancora nove anni, è ovviamente rimasto traumatizzato. Anche il semplice sorvolo nei cieli di Gorgonzola di un aereo civile lo ho spaventato.

Ma spero tanto che rimangano solo cicatrici, anche se inevitabilmente faranno male quando cambia il tempo (per così dire).

Il primo tè di Olha e Denis nella nostra famigliaClicca per ingrandire

La nostra raccolta fondi

Non ci nascondiamo dietro a un dito: l'accoglienza di Olha e di Denis rischia di incidere in modo sensibile sul bilancio familiare mio e di Luisa.

Per questo motivo cerchiamo persone di buona volontà che ci sostengano nel nostro sforzo.

Ho deciso di destinare un conto privato PayPal per raccogliere fondi a favore dei profughi. Puoi fare una donazione decidendo tu stesso l'importo, pagando con il tuo conto PayPal o con carta di credito o di debito. Puoi anche accendere un pagamento ricorrente mensile.

Ecco come verranno usati i soldi raccolti:

  • per prima cosa, verranno usati per Olha e per Denis
  • se la generosità tua e delle altre persone sarà tanta, useremo i soldi per altri profughi qui a Gorgonzola di cui siamo direttamente a conoscenza
  • se ancora ce ne sarà d'avanzo, alla fine di questa guerra gireremo i soldi alla Caritas, che li userà per i suoi progetti di assistenza (non solo profughi).

A chi lo chiede, forniremo il dettaglio di ogni spesa.

Qui nel mio blog, sul mio profilo Facebook e sul mio profilo Instagram troverai aggiornamenti e necessità.

Soldi, oggetti e opere

I soldi sono utili, ma io e Luisa cerchiamo di recuperare ciò che ci serve attraverso la rete di solidarietà, anziché acquistare.

Ciò ci consente di impiegare i soldi per cose davvero non recuperabili in altro modo.

Ma soprattutto offre alle persone la possibilità di entrare in un circuito solidale. Io sono convinto che la solidarietà e il volontariato fanno un mucchio di bene non solo a chi ne usufruisce, ma anche a chi li fa.

Perciò, se hai oggetti da offrire o tempo e competenze da mettere a disposizione, scrivimelo in un commento. In questo modo, avrò in un unico posto tutta la solidarietà di chi mi legge e saprò sempre dove andare a cercare in caso di bisogno.

La domanda fastidiosa di Luisa

Dopo che abbiamo dato la nostra disponibilità, Luisa mi chiede: "Come mai siamo stati così pronti a rispondere all'esigenza della gente ucraina e non ci siamo neppure posti il problema per tutti coloro che scappano dalle guerre in Africa?".

La risposta non mi piace. Ma ci dovremo fare i conti.

Aggiornamento

A fine luglio, Olga e Denis sono tornati in Ucraina. È stata una scelta difficile, ma stava diventando per loro più difficile stare qui.

A me e a Luisa resta un'esperienza pienificante (esisterà questa parola?), che ci ha fatto conoscere un po' di più a noi stessi.

Dalla generosità di chi abbiamo intorno sono avanzati circa 200 euro, che a settembre devolveremo alla Caritas per il sostegno a chi ne ha bisogno. Fino alla prossima prova di generosità, non chiederemo altro denaro.


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