Beforeigners: i migranti del tempo
Su Raiplay c'è una strepitosa serie TV, che fonde bene fantascienza, mistero e questioni sociali. Da non credere!
La serie è ambientata a Oslo, la capitale della Norvegia. Improvvisamente, in mare appaiono strane luci azzurrognole e in corrispondenza di questi fenomeni emergono persone. Ben presto si capisce che queste persone provengono dal passato, anzi da tre epoche ben definite:
- i più antichi arrivano dal mesolitico, un periodo intermedio dell'età della pietra che va all'incirca dal 10.000 all'8.000 a.C. e sono quindi uomini preistorici
- vi sono poi i Norreni, popolo nordeuropeo di lingua germanica del primo Medioevo da cui sarebbero poi nati i Vichinghi
- il gruppo più recente viene dal XIX, con costumi e abitudini tipici del 1.800.
Presto è chiaro che non si tratta di un fenomeno isolato: gli "sbarchi" avvengono a livello mondiale e a un ritmo costante.
Il nome della serie è, in lingua inglese, un'ottima aplologia di before e foreigners (prima e stranieri) che purtroppo non è possibile rendere altrettanto bene in italiano. I traduttori hanno perciò (saggiamente) optato per una parafrasi: I migranti del tempo.
Fantascienza umanistica
Beforeigners appartiene al filone della fantascienza che amo di più: la fantascienza umanistica.
La fantascienza umanistica usa l'ambientazione fantascientifica per parlare di situazioni odierne senza dirlo esplicitamente, perché si tratta di temi che potrebbero facilmente portare a contrasti.
Pensa, ad esempio, a Star Trek, che fin dalla serie classica ha parlato di uguaglianza facendo interagire a livello paritario i maschi bianchi americani con neri, con donne, con russi e cinesi (in piena guerra fredda) con alieni, con androidi, con entità senza corpi definiti e via dicendo...
L'aspetto umanistico di Beforeigners sta nel fatto che, vent'anni dopo il primo sbarco, la Norvegia (e, si presume, anche il resto del mondo) è impegnato a cercare di integrare queste centinaia di migliaia di persone provenienti da un altrove fatto di lingua, abitudini, competenze, credenze e stili di vita del tutto differenti.
Non tutto va liscio: se, ad esempio, una guerriera norrena riesce a integrarsi abbastanza bene fino a diventare un'agente della polizia di Oslo, vi sono gruppi che rimangono isolati. Soprattutto, nascono movimenti che considerano gli ospiti invasori indesiderati e che li vorrebbero respinti indietro.
Da questo punto di vista, il termine migranti della traduzione italiana rende perfettamente lo spirito della serie.
Non vorrei però dare un'impressione sbagliata: i temi dell'accoglienza e dell'integrazione sono sempre presenti, ma costituiscono il sottotesto della narrazione. La storia verte su un'indagine di polizia, il che colloca la serie tra il giallo e il mistero.
Beforeigners e il pubblico italiano
Beforeigners è una serie televisiva del 2019. Le sue origini costituiscono la prima sorpresa: è infatti norvegese (è prodotta dalla HBO Europe e dalla Rubicon TV AS) ed è stata ideata da Anne Bjørnstad e da Eilif Skodvin. La regia è di Jens Lien, mentre le riprese sono state effettuate in Norvegia e in Lituania.
Il fatto che sia norvegese garantisce di per sé un'originalità fatta di paesaggi esotici, cultura differente e sensibilità altra da quelle cui siamo abituati: siamo infatti ben lontani sia dalle serie TV nostrane (che odorano sempre di spaghetti al pomodoro e di caffè con la moka) sia da quelle americane (pompate da steroidi).
Tieni presente che i Norreni sono per gli Scandinavi ciò che per noi sono i Latini e gli Etruschi. Sono le loro radici.
Anche se mai in modo esasperato, il conflitto tra gli antichi dei e il cristianesimo è presente, con i cristiani nella parte di invasori. Una cosa che non sapevo è che Oslo si è chiama Christiana e poi Kristiana, finché nel 1924 ha ripreso l'antico nome.
Tra gli atteggiamenti odierni messi in maggior evidenza c'è il tentativo di trattare tutti in modo corretto, cosa che a volte cade nel ridicolo. Ma fa tenerezza vedere un popolo civile così terrorizzato di dire la cosa sbagliata, tanto che le sfuriate di Alfhildr Enginnsdóttir (la poliziotta norrena) vengono accolte con un sospiro di sollievo.
Di tipicamente nordeuropeo, almeno agli occhi di un Italiano, c'è il senso del pudore e la considerazione del sesso. Beforeigners non è assolutamente una serie pruriginosa che strizza l'occhio all'erotismo, ma alcune scene non avrebbero mai avuto spazio in un telefilm nostrano.
Questa disinvoltura con il nudo è probabilmente la ragione per cui la serie non ha trovato finora spazio sul digitale terrestre ed è ancora confinata su Raiplay. Tuttavia la puoi vedere liberamente:
- con un browser dal computer o dal cellulare, andando alla pagina https://www.raiplay.it/programmi/beforeigners
- con l'app Raiplay dal cellulare o dalla smart TV.
Dopo una prima stagione composta da sei puntate, nel settembre 2020 la HBO ha confermato che la serie è stata rinnovata per una seconda stagione. Spero di vederla presto.
Il sistema dei commenti è di CComment