Il traditore: è fatto talmente bene che avrei preferito non vederlo

Un film sulla mafia che parla di persone

 

Foto di gruppo della famiglia mafiosa. Al centro, Tommaso Buscetta

 

Come si esordiva una volta, sarò breve.

Per parlare di questo film ho bisogno di una lingua biforcuta: la prima punta parla dell'aspetto tecnico del film, la seconda punta parla invece di ciò che il film mi ha comunicato.

Dal punto di vista tecnico, c'è poco da dire. Non è un capolavoro, ma ci si avvicina: tiene quasi sempre il ritmo (cede un po' nella seconda parte), è recitato ottimamente, la regia è più che all'altezza e la fotografia tira fuori ogni tanto piccole perle. Niente da dire, se non "Bravi!".

Per quanto riguarda invece ciò che mi ha lasciato dentro alla fine della proiezione, è tutto un altro discorso... Mi sono scoperto ferito ed arrabbiato e ci ho impiegato un po' a capire perché mi sentivo così. Il fatto è che il film racconta, in buona sostanza, di vite sprecate. E questo, per me, è inaccettabile.

Clicca sull'immagine sottostante vedere il trailer italiano.

Porzione della foto della famiglia mafiosa, con Tommaso Buscetta al centro

Il traditore: un dubbio

Avrei voluto non dire null'altro, ma Luisa si è messa di mezzo. Mi ha detto: "Capisco perché tu ci sia rimasto così male, perché so che cosa provi riguardo alla vita umana. Ma questi sono i tuoi valori. Per quelle persone di cui parla il film, i valori sono altri e probabilmente non sentono sprecate le loro vite".

Forse ha ragione lei. Ma ciò mi sconcerta ancora di più.

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