Le Storie n. 1: la recensione

Una serie mensile senza protagonista fisso. Cambiano gli autori. Cambiano i disegnatori. Che collana è? E vale la pena?

Il logo della collana: le Storie, scritto in giallo su sfondo nero

Ho appena terminato di leggere il numero 1 di Le Storie, uscito in edicola il 13 ottobre (del 2012). E, come faccio spesso quando devo parlare di un libro o di un film, parto dalla sensazione che mi rimane al termine della lettura o della visione.

Sono due le sensazioni predominanti: sorpresa e appagamento.

La copertina del numero 1: il boia mostra la testa mozzataLa copertina è evocativa. Clicca per ingrandire

Sorpresa

La serializzazione, la proposta di uno o più personaggi fissi in cui il pubblico possa riconoscersi o ai quali possa comunque affezionarsi è uno dei dogmi dell’industria dell’intrattenimento. Come si dice in un altro campo, il reggimento ha bisogno di una bandiera e di qualcuno che la porti; altrimenti non si muove.

Perciò mi sorprende molto che in un periodo di crisi come questo (crisi in generale, crisi dell’editoria in particolare e crisi del fumetto in modo specifico) un editore possa puntare su una collana mensile, programmata per durare (le miniserie, si sa, consentono di fare esperimenti più agevolmente), senza un personaggio fisso. Ogni albo è infatti un mondo. Non solo una storia a sé, ma addirittura un mondo: epoche, luoghi e ambientazione sono diversissimi tra loro, perciò è impossibile contare su uno zoccolo duro di appassionati di genere.

Ma Mauro Marcheselli, l’ideatore della collana, è diventato matto?

Appagamento

Ora che ho voltato anche l’ultima pagina di questo numero 1, Il boia di Parigi, mi sento al contempo appagato e affamato. La storia è splendida e vorrei che non finisse.

Il titolo della collana, Le Storie, è azzeccatissimo: sono Storie, nel senso migliore e poetico del termine. Dammi una storia interessante, raccontamela bene e ti starò ad ascoltare. E te ne chiederò ancora.

Mi piacciono le storie.

Quelle che al termine, dopo la parola Fine, chiedi avidamente: «E poi?».

Quelle che raccontano avvenimenti, ma che parlano di persone e delle loro anime.

Quelle che iniziano con C’era una volta e ti spalancano il portone su universi sconosciuti.

Era molto tempo che aspettavo un fumetto così. Un fumetto non banale, che non si preoccupa di dare al lettore ciò che vuole ma che cerca di raccontare una storia nel modo migliore.

Io spero che siano tante le persone che colgano la differenza e che l’apprezzino.

Un paragone ardito

Tenendo sempre presente che quanto sto per dire vale solo per il numero 1 e non per i numeri seguenti (certo: ogni albo è un mondo), mi piace condividere il fatto che Il boia di Parigi mi fa vibrare le stesse corde interiori che mi ha fatto vibrare, ai tempi, Jesus Christ Superstar.

Per carità: sono due cose completamente differenti. Jesus Christ Superstar racconta del Vangelo, Il boia di Parigi della rivoluzione francese.

Ma ancora oggi, a trentacinque anni circa da quando vidi il film per la prima volta, non posso né trattenere un modo di sorpresa né evitare di sentirmi affascinato dal taglio particolare della storia di Jesus Christ Superstar: il Vangelo raccontato dal punto di vista di Giuda.

E sono le stesse emozioni che ho provato leggendo Il boia di Parigi: la rivoluzione francese raccontata dal punto di vista del boia.

Storia e disegni

Il soggetto e la sceneggiatura sono di Paola Barbato, i disegni sono di Giampiero Casertano. La storia e la sceneggiatura mi convincono pienamente: secondo me, Paola Barbato ha fatto un lavoro eccellente. Mi convincono meno i disegni di Giampiero Casertano, che per i miei gusti sono un po’ troppo legnosi e penalizzati da un tratto troppo pesante.

Devo dire che le inquadrature sono cinematografiche ed estremamente efficaci. Non so se siano da attribuire alla sceneggiatura di Paola Barbato o alla sensibilità di Giampiero Casertano, ma funzionano molto bene.

Le copertine

La copertina del numero 1 è disegnata da Aldo Di Gennaro. Non so se tutte le copertine della collana saranno affidate a lui, ma a giudicare dalla prima e dall’anteprima del numero 2 si tratta di piccoli capolavori: evocative e non banali, sono un piacere per gli occhi.

La copertina del numero 2: il samurai rinfodera la spada dopo aver ucciso i suoi nemiciLa copertina del numero 2. Clicca per ingrandire

Il piacere è amplificato dalla scelta del tipo di carta per la copertina, che non è liscia ma offre un effetto tela che soddisfa i polpastrelli.

Le Storie - Scheda tecnica

  • Formato: bonelliano
  • Pagine: 112 + copertina
  • Prezzo: 3,50 euro
  • Periodicità: mensile
  • Editore: Sergio Bonelli Editore

 


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