Poirot è tornato

Sophie Hannah è autrice dei primi libri apocrifi di Hercule Poirot. Pur avendoli scoperti tardi, ecco la mia recensione dei primi tre volumi

Sagoma dorata di Poirot su sfondo nero. La scritta Agatha Christie progressivamente scompare per lasciare posto a Sophie Hannah - Poirot è tornato

L'atteggiamento verso le nuove opere che riprendono i grandi classici (che siano libri, canzoni o film) può essere di due tipi:

  • devono essere identiche alle originali: in questo caso, il loro valore è tanto più alto quanto più ricalca fedelmente l'impronta dell'originale, sperando che non sia distinguibile da esso
  • devono ispirarsi all'originale, ma con le variazioni personali introdotte a seguito del cambio di autore o del tempo che è passato o di tutte le variabili possibili: in questo caso, il loro valore è dato dall'originalità del taglio.

Mi schiero: sono per il secondo tipo.

Per quanto riguarda i libri gialli, ad esempio, acquisto regolarmente Il Giallo Mondadori Sherlock, che mi ha fatto scoprire un universo insospettato fatto di opere apocrife, dove la figura di Sherlock Holmes assume a volte tratti lontanissimi da quelli di Arthur Conan Doyle. Tanto per dirne alcuni:

  • Sherlock è sposato con Irene Adler
  • la vera investigatrice è la signora Hudson, che ha assunto Holmes e Watson come prestanome
  • Mycroft, il fratello di Sherlock, è colui che darà vita al Secret Intelligence Service inglese, noto anche come MI6; sarà il primo M di 007.

Purché il libro sia scritto bene, mi piace un mondo godermi la differenza di sensibilità degli autori rispetto al creatore primigenio. È una cosa che mi appassiona e mi affascina.

È come ritrovare vecchi amici e contemplare come sono cambiati.

Copertina del numero 1 di Il Giallo Mondadori SherlockIl Giallo Mondadori Sherlock viene pubblicato ogni mese dal settembre 2014. Clicca per ingrandire

Ho fatto questa lunga premessa per cercare di spiegarti lo spirito con cui mi sono accostato ai libri di Sophie Hannah.

Ora posso raccontarti del ritorno di Poirot.

Il ritorno di Poirot

È stato un incontro del tutto inaspettato: mi sono imbattuto in Il mistero dei tre quarti (il terzo libro scritto da Sophie Hannah che ha per protagonista Hercule Poirot e le sue celluline grigie) mentre vagabondavo nella biblioteca di La Thuile, alla ricerca di qualcosa che mi tenesse compagnia mentre mi godevo il relax in montagna.

Perciò, ho incontrato Poirot che era già tornato da un pezzo. E io non lo sapevo, mannaggia!

La copertina del libro Tre stanze per un delitto La copertina del libro La cassa aperta La copertina del libro Il mistero dei tre quarti

È stato un incontro emozionante. Perché comunque in sottofondo avevo la paura di prendere una fregatura, di avere tra le mani solo un bieco strumento di guadagno e non un'opera nata da vera ispirazione (e dal mestiere).

Invece, alla fine quasi non credevo a ciò che avevo letto! Il libro era bello: avvincente, strutturato con cura, credibile, rispettoso del passato ma non cementificato su di esso.

Così, ho restituito il libro alla biblioteca di La Thuile e ho comperato per me i tre volumi (in ebook). Ho letto il primo, ho letto il secondo e posso dire che ciò che mi aveva colpito del terzo c'era già nei primi due.

Tentando un'analisi più puntuale, direi che i libri di Sophie Hannah (ma quante acca ha questa donna, accidenti!) si basano su alcuni capisaldi:

  • un sostanziale rispetto della figura di Poirot, inserita tuttavia in un contesto originale
  • una trama che definirei da meccanica svizzera (nel senso di orologi di precisione)
  • un elemento per me preziosissimo, che fa da contrappeso alla meccanica svizzera; perdonami se non ti svelo subito che cos'è ma voglio giocare a fare lo scrittore di gialli e tenere la rivelazione delle rivelazioni alla fine.

Descrivo meglio ognuno di questi capisaldi.

Il rispetto per Poirot

L'Hercule Poirot di Sophie Hannah è lo stesso di Agatha Christie. Lo stesso modo di ragionare, le stesse fisime per l'ordine, lo stesso gusto per la teatralità, lo stesso modo di stare al mondo.

Tenendo anche conto che il Poirot di Agatha Christie, durante i cinquant'anni in cui l'autrice ha scritto i gialli che lo vedono brillante risolutore, ha subito cambiamenti (quello degli anni Venti non era certo quello degli anni Settanta), si può ben accettare qualche differenza.

Se Agatha Christie non ha mai indicato la cronologia dei casi (rendendo di fatto incerto stabilire che cosa accade prima e che cosa accade dopo), Sophie Hannah ha fatto una scelta intelligente: in ogni romanzo ha indicato la data precisa in cui avvengono i fatti. Così sappiamo che

  • Tre stanze per un delitto si svolge nel febbraio 1929
  • La cassa aperta si svolge nell'ottobre 1929
  • Il mistero dei tre quarti si svolge nel dicembre 1929.

L'ambientazione è coerente con la data dei fatti, ma resta da vedere se anche Poirot invecchierà con il trascorrere del tempo. Ciò, ovviamente, è un augurio che il lavoro di Sophie Hannah prosegua a lungo con buon successo...

L'originalità del lavoro di Sophie Hannah traspare anche dal fatto che non sono presenti due comprimari storici di Poirot: il capitano Arthur Hastings e l'ispettore Japp sono infatti del tutto assenti.

È invece una presenza fissa Edward Cathpool, l'ispettore di Scotland Yard con il quale Hercule Poirot ha un buon legame. Non solo è una presenza fissa: è lui che racconta e che trascrive gli appunti in ciò che poi diventerà il romanzo. Ci sono altri personaggi che ricorrono nelle storie della Hannah, ma su questi non mi soffermo. Dico solo che li ho apprezzati.

La meccanica svizzera

La cosa che più mi ha impressionato dei romanzi di Sophie Hannah in cui Poirot è protagonista è il rigore assoluto con cui i fatti sono raccontati.

Hannah dissemina indizi in ogni pagina e il lettore deve essere bravo sia a coglierli sia a dare a ognuno il giusto valore.

I gialli di Sophie Hannah sono un po' meno romanzi e un po' più giochi in scatola tipo Cluedo o Stop Thief. Ciò seleziona il tipo di lettore:

  • se sei quello che vuole solo leggere per godersi il piacere della lettura, i libri i gialli di Poirot di Sophie Hannah non sono per te: diventeresti matto
  • se sei quello che accetta la sfida e vuole davvero cercare di capire ciò che sta succedendo, allora i libri gialli di Poirot di Sophie Hannah sono una fonte inesauribile di goduria.

Per stare al gioco proposto da Sophie Hannah devi munirti degli strumenti necessari (a meno che tu non abbia una memoria prodigiosa):

  • un taccuino e una penna se leggi la versione cartacea del libro
  • un ebook reader capace di contenere appunti se leggi la versione elettronica.

È infatti assolutamente necessario prendere nota sia di tutti i personaggi (che in genere sono tanti) sia delle relazioni tra loro. Queste relazioni vengono spesso rivelate a mano a mano, perciò è davvero importante tenerne traccia.

Inoltre, talvolta è anche importante prendere nota dei luoghi e degli ambienti, nonché dei personaggi che tali ambienti frequentano.

Spero di essere riuscito a comunicarti che leggere un libro di Sophie Hannah non è semplicemente leggere: per godertelo devi partecipare. Non sto dicendo che ti devi impegnare a trovare la soluzione (per questo, c'è Poirot), ma è importate che tu sia realmente calato nell'atmosfera del giallo e che abbia costantemente un quadro il più chiaro possibile della situazione.

Un elemento preziosissimo

Il fatto che tutti gli elementi di un giallo di Sophie Hannah marcino con la precisione di un cronometro svizzero potrebbe portare a pensare che i romanzi siano tecnicamente perfetti ma aridi.

Invece (e qui c'è l'elemento preziosissimo) Sophie Hannah riesce a dare spessore ai personaggi, caratterizzandoli in modo delicato ma efficace.

Hercule Poirot è inoltre sì mosso dalla logica e dalla razionalità, ma ogni sua deduzione è filtrata attraverso la conoscenza dell'animo umano e della psicologia. Perciò Poirot si attiene ai fatti, ma guarda dentro le persone e cerca di capire se i fatti sono coerenti con esse (o viceversa).

Ciò mi piace: è un racconto di persone, non un semplice rapporto d'indagine.

 


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