Scarpe e mascherine
Le mascherine sono come le scarpe. Ma, più delle scarpe, possono portare alla paura, al sospetto, al disprezzo e all'odio
Mi è stato raccontato un fatto da un mio amico che lavora in un ufficio pubblico. Arriva una signora bardata con la mascherina d'ordinanza, ma inizia a dare segni di insofferenza.
A un certo punto dice: "Io me la tolgo". E, prima che il mio amico potesse dire e fare alcunché, si toglie la mascherina.
E non solo se la toglie: dà una sonora sbuffata di soddisfazione.
"Mi sento soffocare...", dice a mo' di giustificazione.
Come le scarpe
Capisco che indossare la mascherina possa non essere comodo. Per chi lo è?
Ma anche le scarpe costringono e soffocano. Eppure le portiamo tutti, anche se molti non vedono l'ora di toglierle e di camminare un po' a piedi scalzi (in casa o in spiaggia). Io sono tra questi: mentre scrivo, sono scalzo.
Ma a nessuno (si spera) viene in mente di togliersi le scarpe mentre fa la fila in Comune...
Non è solo una questione di etichetta: le scarpe proteggono il piede e, se sono di buona qualità, lo mantengono in salute.
Il casco e le cinture di sicurezza
Altri dispositivi di sicurezza che spesso non sono accettati sono il casco e la cintura che ti lega al sedile.
Le scuse sono le più varie (la mia preferita è quella riferita al casco: mi scompiglia i capelli), ma la sostanza è sempre quella: preferisco rinunciare alla sicurezza anziché alla comodità.
E veniamo al sodo
Ora, se tu preferisci avere i capelli in ordine anche con la testa spaccata perché la tua testa non è rimasta sulla moto ma è finita sull'asfalto, fatti tuoi.
Ma quando la tua sconsideratezza coinvolge altre persone (compresi i passeggeri della tua auto) le cose cambiano.
Se il tuo è un comportamento socialmente pericoloso
se tu metti a rischio altre persone
allora tu sei un pericolo e un criminale. Prima ancora che uno stupido.
Il costo sociale della stupidità criminale
Tenere un comportamento pericoloso solo perché ti costa un po' di fatica (e spero che ti ricorderai della mascherina quando non riuscirai a respirare e non ci sono apparecchiature disponibili per la ventilazione) ha conseguenze sociali terrificanti.
Perché vieni identificato come pericolo.
Perché aumenti la percezione che l'altro in genere possa essere un pericolo.
Perché diffondi la convinzione che degli altri non ci si possa fidare.
Perché così il mondo diventa un posto pericoloso, non un posto solidale.
Perché di te ho paura.
E quando ho paura di te, ti disprezzo.
E quando ti disprezzo, ti odio.
E quando ti odio, vorrei che tu morissi.
La catena della paura
Ora, non farmi sopraffare dalla catena della paura e dell'odio dipende da me.
Ma tu chiediti in che mondo vuoi realmente vivere: in un mondo menefreghista o in un mondo solidale?
Sostieni i miei studi: fai una donazione
A quasi sessant'anni, ho deciso di iscrivermi all'università. Facendo il calcolo di quanto mi costa (tra tasse accademiche, esami, libri di testo, spostamenti, tempo tolto alla professione eccetera), iscrivermi è una pazzia. Ma una voce interiore mi dice di farlo.
Perciò faccio fiducia a questa voce interiore (sperando che non si tratti del primo segno di un crollo psicotico) e cerco di dare il meglio di me. Tu però puoi aiutarmi: puoi infatti sostenere i miei studi facendo una donazione, per la quale scegli tu l'importo: dai 5 euro in su è tutto ben accetto. Ciò mi permetterà di finanziare almeno in parte i miei studi e di continuare a dedicare del tempo al mio blog con argomenti che spero utili.
PayPal ti premette di fare una donazione anche se non hai un conto PayPal: puoi infatti usare la tua carta di credito o di debito, senza alcuna commissione aggiuntiva (se non quelle della tua banca).
Puoi fare la donazione cliccando sul link o inquadrando il QR Code: scegli tu la procedura che ti è più semplice.
Se non sei pratico, leggi le istruzioni su come fare la donazione
Se vuoi saperne di più su sulla mia laurea, leggi il mio articolo Ho deciso di prendere la laurea (e tu puoi aiutarmi).
Il sistema dei commenti è di CComment